Convegni 2019

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Programma convegni:
01/12/2021

14:30 - 17:30  • Sala BEETHOVEN Centro Servizi (piano terra)

Convegno - Ingresso libero previa iscrizione

Capienza sala: 100 posti

La previdenza come strumento di prevenzione

Rivolto a: Datore di lavoro, Dirigente, Resp. risorse umane , Rappresentanti Sindacali

Organizzato da: Ambiente Lavoro

In collaborazione con: Associazione LavoroWelfare

Referente: D.ssa Chiara Fasolo - Email: chiara.fasolo@senaf.it - Tel. 051 0560736 -

Alla luce del forte interesse generato dall’evento tenutosi lo scorso anno, con l’obiettivo di tracciare una linea di continuità nei confronti di una tematica sempre più attuale e stante la progressiva ripresa delle attività rispetto allo stallo generato dall’emergenza COVID-19, il tema della previdenza quale strumento di prevenzione merita un ulteriore approfondimento: configurare un sistema previdenziale che prevenga i rischi di infortunio e di malattia anche attraverso l’utilizzo dell’anticipo pensionistico può infatti rivelarsi uno strumento molto efficace. Gli argomenti fondamentali di discussione, quando si parla di pensioni, continuano ad orbitare attorno a un criterio di flessibilità che renda possibile uscire anticipatamente dal mondo del lavoro. Inoltre, questo argomento non può essere disgiunto da quello dei giovani, ai quali è sempre più necessario garantire un risultato previdenziale dignitoso al netto dell’attuale discontinuità che caratterizza il mercato del lavoro. Fondamentale è, in quest’ottica, la distinzione tra le normali attività, per le quali l’anticipo pensionistico può essere collegato a una percentuale di penalizzazione dell’assegno pensionistico, e i cosiddetti lavori usuranti o gravosi, verso i quali non esiste alcuna penalizzazione. La riforma della previdenza deve essere pertanto indirizzata verso una logica che comprenda e irrobustiva ulteriormente la definizione di uno standard di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, resa ancora più evidente dall’attuale pandemia. L’obiettivo resta quello di proporre la riscrittura del profilo delle tutele sociali del nostro Paese, rendendole in grado di prevenire anche le situazioni di emergenza come quella vissuta nell’ultimo biennio, mettendo al riparo soprattutto i soggetti che si sono rivelati più fragili. Passare da un sistema previdenziale rigido ad uno maggiormente flessibile. Occorre privilegiare, dunque, l’uscita anticipata dal lavoro soprattutto di chi svolge non solo i lavori usuranti e gravosi, ma anche di tutti quegli impieghi che si siano rivelati più evidentemente esposti al contagio, e partendo dal contagio da Covid-19, estendere poi questa forma mentis ai più generali rischi per la salute derivanti dal lavoro. Questa scelta può rappresentare un modo efficace con il quale diminuire l’esposizione al rischio di chi, una volta superata una certa soglia di età, risulta essere più fragile di altri. In tal senso, il dialogo deve incentrarsi anche sul lavoro recentemente svolto dalla Commissione incaricata dello studio della gravosità delle occupazioni, al fine di una possibile diversificazione dell’età pensionabile: quest’ultima ha infatti stilato una graduatoria di 92 raggruppamenti professionali, ordinata per grado di gravosità e di rischio dal più alto rischio a rischio zero. Al vaglio del Governo resta pertanto la possibilità di scegliere, tra le categorie con gli indici di gravosità più elevati individuate dalla Commissione, quelle che, assieme alle attuali 15, potrebbero accedere ai benefici previdenziali dell’Ape Sociale a partire da 63 anni di età e 36 di contributi e la pensione anticipata a 41 anni di contributi per i cd. lavoratori precoci inseriti nell’elenco dell’Ape. È in questo ampio e complesso scenario che vuole inserirsi il presente convegno, il cui obiettivo rimane quello di offrire tanto una lettura congiunta della normativa previdenziale e prevenzionistica esistenti, quanto quello di avviare un dibattito tra gli addetti ai lavori tecnici della sicurezza, datori di lavoro, lavoratori, rappresentanti delle parti sociali, istituzioni sulla costruzione di nuove tutele, traendo fondamento proprio dalla lettura in combinato disposto di previdenza e sicurezza sul lavoro.