08 Ottobre 2018
Benessere mentale e resistenza allo stress influiscono sulla produttività e sullo stato di salute
Bologna, 8 ottobre 2018 – Quanto incide sulla produttività il benessere mentale? Alle aziende conviene puntare sul benessere psicologico del personale in termini di salute e riduzione dell’assenteismo? Se ne parlerà ad Ambiente Lavoro, in calendario a Bologna dal 17 al 19 ottobre nel corso del convegno “Controllo oggettivo dello stress: determinazione e sviluppo della resilienza” organizzato il 17 ottobre da AIAS – Confcommercio Imprese per l’Italia.
A tutti sarà capitato di pensare, almeno una volta, che il livello di stress sul lavoro fosse arrivato al limite della personale capacità di sopportazione e di temere di non riuscire a portare a termine un incarico professionale importante per eccesso di fatica mentale. Quanto influisce la salute psicologica dei lavoratori e il saper gestire la pressione a cui il lavoro ci sottopone, quanto conta riuscire ad aumentare la nostra capacità di resistenza allo stress? Secondo Michele Maisetti, Direttore ASP -Associazione Italiana Psicologi- e relatore del convegno conta molto: “Ciò che davvero fa la differenza è riuscire a potenziare le nostre performance professionali acquisendo maggiore consapevolezza dei limiti ma anche delle potenzialità di aumentare la resistenza allo stress, senza perdere in lucidità e capacità decisionale. Lo stress c’è sempre, quando si lavora in equipe o da soli, ma prima che si arrivi alla fatica mentale, ossia prima di aver superato il personale livello di capacità di resistenza, è importante intervenire per evitare che questo rischio ci esponga ad errori, a distrazioni e dunque anche a pericoli.”
La prima cosa da fare è dunque arrivare a possedere una buona autoconsapevolezza: riconoscere i segnali di stanchezza per riuscire poi ad aumentare la resilienza, ossia la capacità di resistenza allo stress e di recupero. Nel corso dell’incontro sarà presentato Set My Brain, strumento elaborato dallo stesso Maisetti e basato sulle sue più recenti ricerche in campo neuroscientifico. Set My Brain elabora i segnali elettrici emessi dal cervello e li mette in relazione agli stati mentali e cognitivi. Basta indossare un caschetto che attraverso un sensore e tecnologia wireless trasmette il tracciato cerebrale mentre ci si allena al computer con un gioco che modifica i suoi parametri a seconda dei segnali che il nostro cervello trasmette. Fino ad oggi sistemi simili sono stati impiegati con successo in campo sportivo e aziendale in Canada, Gran Bretagna e Cina ma in Italia si tratta di una novità. Una novità però capace di portare effettivi vantaggi: le percentuali di miglioramento vanno da un minimo del 2-3% ad un massimo del 12-15%. Per allenare il cervello bastano 15 sessioni di gioco di 15 minuti ciascuna, da mettere in pratica a distanza di 2-4 giorni l’una dall’altra.
Attraverso la metodologia scientifica si potrà quindi stabilire per ciascun giocatore-lavoratore l’indice di miglioramento della capacità di gestione dello stress, della resilienza complessiva e della capacità di processamento delle informazioni. Il risultato finale sarà un miglioramento complessivo delle performance e dell’attenzione sul lavoro. E tutto questo giocando.
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