11 Giugno 2025
AMBIENTE LAVORO 2025 INTELLIGENZA ARTIFICIALE E SAFETY LEADERSHIP PER INFLUENZARE COMPORTAMENTI COSTRUTTIVI SUL LUOGO DI LAVORO
Bologna, 11 giugno 2025 – Da una parte la tecnologia con le sue innovazioni più sofisticate, dall’altra, l’uomo. E’ su questa diade che Ambiente Lavoro concentra la sua attenzione. Se da un lato sono la robotica e l’intelligenza artificiale a cambiare il mondo del lavoro, dall’altro sono le risorse umane, la sua consapevolezza e i suoi comportamenti virtuosi a fare la differeNza. Per questo Ambiente Lavoro 2025 (a BolognaFiere ancora oggi e domani, 11 e 12 giugno), come dal 1990 a questa parte, continua ad offrire un programma ricco di possibilità di incontro, studio e networking che vanno dalla cura del benessere psicologico fino alle soluzioni tecnologiche più visionarie.
Un esempio di questo connubio, è stato il seminario Riprogrammare la sicurezza: nudging, decisioni umane e intelligenza artificiale ad Ambiente Lavoro 2025, condotto dal prof. Marco De Angelis e dal prof. Luca Pietrantoni del Dipartimento di Psicologia dell’Università di Bologna, dove si è affrontato il ruolo del nudging rispetto alla sicurezza e soprattutto alla prevenzione nei luoghi di lavoro e nei contesti organizzativi. Si è trattato di affrontare il ruolo dei sistemi intelligenti come architetture di influenza sulle decisioni e sui comportamenti nei luoghi di lavoro. Il Dipartimento di Psicologia dell’Alma Mater sta portando avanti la ricerca per la definizione dei contesti entro i quali le nuove soluzioni tecnologiche possono condurre a soluzioni concrete non solo rispetto ai comportamenti dei singoli lavoratori, ma anche a livello di struttura manageriale per la definizione di nuove procedure. Il professor Pietrantoni, oltre a essere direttore del corso Collaborazione umano-AI è anche coordinatore del gruppo di ricerca “Human Factors, Risk and Safety”, nella convinzione che le due strade siano ormai indisgiungibili.
“Abbiamo cercato di superare gli approcci classici alla disciplina della sicurezza proponendo un percorso nuovo che contempla l’uso dell’IA, tale da essere integrato con impostazioni più tradizionali – spiega il prof. De Angelis al termine del suo intervento. “Questo nuovo approccio -prosegue De Angelis – trova uno dei suoi limiti nella condivisione dei dati. Un aspetto che genera sempre un certo timore rispetto alla gestione delle informazioni raccolte e al loro utilizzo. Un tema che rimanda a problemi di trasparenza e quindi di etica. A fronte di questo però le potenzialità sono davvero enormi: se infatti l’indiscutibile potere tecnologico viene utilizzato nel modo giusto, ci offre la possibilità di riorganizzare tutta l’esperienza acquisita in termini di sicurezza sulla base di una grandissima quantità di nuovi dati. Il tutto in una sorta di ambiente virtuale che riesce a interpretare tutte le informazioni contemporaneamente e a restituirle in un formato utile alla programmazione di strategie future in termini di sicurezza. Ma l’IA può predire ciò che sta per accadere sia a livello di manutenzione dei macchinari sia rispetto alla possibilità di incidenti sui luoghi di lavoro”, conclude il ricercatore.
Se all’Alma Mater si parte dalla tecnologia, ribaltato è invece l’approccio della Fondazione LHS, che oltre a una serie di convegni, ha organizzato il workshop Le qualità del leader di domani, condotto da Davide Scotti, Head of HSEQ Culture and Human Performance in Saipem, che ha spiegato quali siano qualità, competenze e responsabilità fondamentali per chi ricopre posizioni direttive o manageriali per esercitare in maniera costruttiva e concreta la propria safety leadership. Proprio in un mondo del lavoro in continua evoluzione, caratterizzato dalla proliferazione delle tecnologie emergenti e da un elevato grado di incertezza e complessità, infatti, lo sviluppo della leadership diventa un fattore sempre più cruciale per influenzare la performance umana e generare un contesto sicuro. Come guidare i lavoratori in sicurezza, attraverso rischi, fonti di stress e richieste di prestazione? “Un vero leader deve essere anche e soprattutto un safety leader – spiega Scotti a margine dell’evento – che abbraccia intimamente e riesce a comunicare il valore della sicurezza alle persone permettendo di risvegliare il valore intrinseco della sicurezza in ognuno di noi”. Una sorta di pungolo interno che deve scattare per individuare e prevenire tutti quei fattori che possono portare a commettere l’errore e mettere a rischio il lavoratore. Infatti, “è responsabilità del leader creare un contesto in cui le persone fanno la cosa giusta, cercando di individuare le cause dei comportamenti umani e anticipare gli errori prima che avvengano”. Per fare questo bisogna sviluppare una mentalità che gli inglesi chiamano chronic unease, uno stato di allerta costante, di apprensione verso quello che può accadere. In che modo l’IA può aiutare la costruzione della leadership e la sua applicazione? “L’IA accelera comunicazione e apprendimento. Se usiamo l’intelligenza artificiale per supervisionare i lavori riusciamo a dare ai supervisori informazioni molto più tempestive su comportamenti non idonei e a correggerli”. Ma per Scotti è la tecnologia umana, quella che fa la differenza: “Quando ti fai male, i motivi sono quattro: o eri preoccupato, o eri arrabbiato o stanco, o eri di fretta o per overconfidence, troppa sicurezza. Il safety leader deve aiutare a comprendere come questi stati mentali possano aumentare sensibilmente un eventuale incidente, esserne consapevole e prevenirli”. Perché “la tecnologia ci darà sempre una mano ma non ci darà mai un cuore”.
Sempre in tema di benessere globale sul posto di lavoro, il seminario “Salute mentale e lavoro, oltre lo stress lavoro correlato” a cura dell‘Associazione Ambiente e Lavoro, ha restituito un quadro degl infortuni in Italia generati da episodi di violenza, che vedono alcuni settori più a colpiti: sanità, ristorazione, trasporti e istruzione, tutti accomunati dalla vicinanza e relazione con l‘utenza esterna.
Il seminario ha inoltre approfondito il quadro normativo legato a molestie e violenze sul posto di lavoro sottolineando la centralità della salute mentale e l‘attenzione verso le persone che operano all’interno di un‘organizzazione. Luoghi di lavoro sicuri, sani e inclusivi migliorano infatti la salute mentale e fisica del lavoratore, favorendo come conseguenza anche la maggiore produttività delle imprese. Il seminario ha affrontato temi con cui le organizzazioni del lavoro si devono confrontare sempre più frequentemente per la prevenzione dei rischi e la promozione del benessere organizzativo e individuale alla presenza di rappresentanti di CIIP, Istituzioni, OOSS e aziende per proporre/discutere modelli di intervento e strumenti di prevenzione.
Tutte le informazioni su Ambiente Lavoro 2025 sono reperibili sul sito della manifestazione www.ambientelavoro.it e sui canali Linkedin, Instagram e Facebook.
In contemporanea con la trentacinquesima edizione di Ambiente Lavoro, si svolgerà Waste Management Europe 2025 Exhibition and Conference, convention per il settore europeo della gestione dei rifiuti.
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