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Nov
Sicurezza sul Lavoro in Italia, dopo gli Stati generali alcune novità potrebbero arrivare dalla legge di bilancio
Più di 500 partecipanti, 65 tra associazioni e parti sociali, decine di esperti e professori universitari. Sono alcuni dei numeri registrati nel corso dei due giorni e mezzo di lavoro degli Stati Generali Salute e Sicurezza sul lavoro, alla cui inaugurazione è intervenuto il Capo dello Stato Sergio Mattarella.
“Serve un nuovo patto istituzionale tra forze politiche, parti sociali e società civile usando il metodo di queste giornate: ascolto vero, confronto nel merito, affrontare i nodi in profondità”, ha sottolineato la presidente della Commissione Parlamentare d’inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, On. Chiara Gribaudo.
Esperti, associazioni, organizzazioni sociali e anche i famigliari delle vittime si sono confrontati nel contesto di alcuni tavoli tematici: agricoltura, edilizia e aggressioni nei luoghi di lavoro, a partire dagli ospedali. Alla fine, e dopo un approfondito confronto con i capigruppo presenti in commissione, ne sono scaturiti alcuni appunti che presto saranno formalizzati nelle varie procedure parlamentari, non ultima la stessa legge di bilancio.
A livello di strategie complessive, questi i punti usciti dal dibattito:
- definizione di una strategia nazionale su salute e sicurezza sul lavoro;
- istituzione di un tavolo permanente nel settore delle costruzioni, sia tematico che di comparto;
- implementazione delle tecnologie e dell’intelligenza artificiale, in un’ottica di prevenzione.
Ovviamente ci sono anche altri argomenti in agenda, che spaziano dal rilancio della bilateralità al sistema premiale ad un occhio più severo verso il sistema degli appalti e subappalti, fino al perfezionamento delle misure contro il caporalato; ovviamente, tutto in chiave di un rafforzamento della prevenzione degli incidenti sul lavoro e della salute. Particolare attenzione, ancora, al cambiamento climatico e alla funzione delle banche dati.
Su alcuni argomenti, come l’applicazione di tutti gli strumenti che la tecnologia offre come sensori e tesserino parlante, ma anche quelli che l’Intelligenza Artificiale può mettere al servizio della prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali, si è registrato un interesse trasversale.
Di particolare rilievo, infine, il punto che riguarda i familiari delle vittime:
- estensione del gratuito patrocinio delle vittime e dei loro famigliari anche per garantire loro i diritti processuali, analogamente a quanto succede per le vittime di reati sessuali;
- introduzione dell’obbligo di avviso della richiesta di archiviazione alle persone offese;
- tempi celeri nella giustizia, in particolare per la chiusura delle indagini e ridistribuzione delle competenze nelle Procure più piccole;
- fondo per le vittime qualora l’azienda non sia più in grado di risarcire;
- inasprire le sanzioni penali per chi commette il reato sul posto di lavoro anche per aumentare i termini di prescrizione;
- dare maggiore certezza normativa relativa ai rischi psicosociali per dare attuazione alle necessarie misure;
- definire una fattispecie criminosa sul mobbing per indentificare i caratteri distintivi del reato;
- prevedere l’ammonimento anche per il mobbing, come succede per lo stalking;
- migliorare la gestione dello stress anche grazie a figure specializzate.
“L’ampia partecipazione, anche della politica e delle forze politiche, ci fa sperare che possano porsi le basi per un patto istituzionale con un obiettivo comune e preciso sperando che si possano individuare strumenti idonei e adeguati oppure si possa intervenire con azioni concrete già sulla Legge di Bilancio”, conclude Gribaudo, che aveva promesso nell’introdurre la “tre giorni” una ripetizione dell’esperienza degli “Stati generali” già dal prossimo anno.