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Apr

Sicurezza sul lavoro, i dati di alcuni sondaggi in Europa. Occidente in affanno. Brutti segnali dai tagli di Trump.

Se guardiamo alla sicurezza sul lavoro nel contesto globale i dati sono sconfortanti. L’Ilo documenta che sono quasi tre milioni (2,93) le persone che muoiono sul lavoro nel mondo ogni anno, un decesso ogni quindici secondi. E sono quasi quattrocento milioni (395) quelli che hanno subìto un infortunio sul lavoro. Secondo un recente approfondimento a firma di Gallup, quasi 1 dipendente su 5 (18%) nel mondo afferma di aver subito personalmente gravi infortuni sul lavoro negli ultimi due anni.

Su scala mondiale si assiste a scenari contrastanti.

Nei paesi asiatici aumenta la consapevolezza. È il caso di Singapore, dove attraverso una combinazione di rigide norme di sicurezza, applicazione efficace degli interventi correttivi, campagne di sensibilizzazione e un’attenzione al benessere dei lavoratori si è riusciti a invertire il trend. Nonostante una battuta di arresto nel 2024, Singapore resta uno dei Paesi con il più basso tasso di infortuni mortali sul lavoro, 1,2 in media su tre anni, subito dopo Paesi Bassi (0,3), Regno Unito (0,4), Svezia (0,7) e Germania (0,8).

Secondo Yahoo Finance, sulla base di un sondaggio che ha coinvolto migliaia di lavoratori tra USA e Regno Unito, circa 4 dipendenti su 10 sono convinti che la sicurezza non sia una priorità assoluta per i propri datori di lavoro.

Secondo un’indagine di portata europea, effettuata da New Civil Engineer, che focalizza l’attenzione sui professionisti dell’industria edile, solo il 37% dei lavoratori di questo settore si sente completamente al sicuro all’interno dei cantieri. La ricerca ha coinvolto oltre 3mila lavoratori edili presenti in 14 paesi, tra cui l’Italia.

Sempre a livello europeo colpisce il risultato di un altro recente studio, realizzato da Zebra Technologies, secondo cui oltre il 70% degli operatori in prima linea nella logistica è preoccupato per il rischio di infortuni nei magazzini.

Secondo molti esperti i rischi si possono arginare con un uso massiccio dell’AI. Quello che si percepisce, però, è che c’è in queste affermazioni troppo ottimismo. Anche perché l’interazione uomo-macchina è appena agli albori per quanto riguarda l’integrazione con l’AI, soprattutto quella generativa e tutto è ancora da sperimentare.

Infine, le ultime notizie che arrivano dagli Usa non sono per niente incoraggianti. È di pochi giorni fa la protesta dei Sindacati a Chicago per i tagli imposti dal presidente Trump all’apparato pubblico e per le forti ripercussioni che questi avranno su salute e sicurezza sul lavoro. Trump ha infatti recentemente licenziato circa 850 dei 1.000 dipendenti del National Institute for Occupational Safety and Health (NIOSH). I licenziamenti avranno un impatto negativo sui programmi del NIOSH, come il registro dei tumori dei vigili del fuoco e un laboratorio che certifica i respiratori.