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Set

L’Oms interviene sul disagio mentale nel mondo del lavoro

In un recentissimo articolo pubblicato sul sito ufficiale, l’Oms è tornata a sottolineare l’importanza della Salute mentale nel mondo del lavoro, sia come fenomeno interno che come possibilità di conquistare una condizione di dignità sociale.
L’Oms ha ribadito come un ambiente di lavoro inadeguato – caratterizzato da discriminazione e disuguaglianza, carico di lavoro eccessivo, scarso controllo delle modalità di lavoro e precarietà del lavoro – rappresenti un rischio per la salute mentale. Sul lavoro, i rischi per la salute mentale, detti anche rischi psicosociali, possono essere collegati, tra l’altro, alla natura del lavoro o dell’orario di lavoro, alle caratteristiche del contesto professionale o all’assenza di prospettive di carriera.

Considerato che nel 2019 il 15% degli adulti in età lavorativa, secondo una stima, soffriva di un disturbo mentale e che a livello globale, la depressione e l’ansia causino 12 miliardi di giorni lavorativi persi ogni anno, pari a una perdita di produttività di 1 trilione di dollari all’anno, diventa urgente promuovere la salute mentale sul lavoro e sostenere i lavoratori con problemi di salute mentale.

Inoltre, va considerato che il lavoro di per sé può proteggere la salute mentale perché fornisce un mezzo di sussistenza; offre uno scopo, fiducia in sé stessi e un senso di realizzazione; permette di avere relazioni positive e di far parte di una comunità; e definisce un quadro strutturante, tra molti altri vantaggi.

L’Oms propone una lunga lista dei fattori di rischio che sul lavoro potrebbero portare a situazioni di disagio mentale.  Tra queste la sottoqualificazione; un eccessivo carico o ritmo di lavoro, unito spesso alla mancanza di personale; orari lunghi, rigidi e incompatibili con la vita sociale; mancanza di influenza sulla definizione delle attività o sul carico di lavoro; condizioni di lavoro pericolose o difficili; una cultura organizzativa che consente comportamenti negativi; supporto limitato da parte dei colleghi o supervisione autoritaria; violenza, molestie o intimidazioni; discriminazione ed esclusione; funzioni poco definite; promozione insufficiente o eccessiva; precarietà del lavoro, stipendio insufficiente o mancanza di investimenti nella pianificazione della carriera; incompatibilità tra esigenze professionali e familiari.

L’Oms ricorda che più della metà della forza lavoro globale (stimata nel 60% della popolazione mondiale totale) lavora nel settore informale, dove non esistono normative che garantiscano la tutela della salute e della sicurezza. Questi lavoratori spesso operano in ambienti di lavoro non sicuri, hanno poca o nessuna protezione sociale o finanziaria e subiscono discriminazioni, tutti fattori che possono danneggiare la salute mentale.

Quattro le buone pratiche che possono essere attuate nell’immediato per affrontare l’emergenza;

  • evitare problemi di salute mentale legati al lavoro, affrontando i rischi per la salute mentale sul lavoro;
  • tutelare e promuovere la salute mentale sul lavoro;
  • aiutare i lavoratori con problemi di salute mentale a partecipare e prosperare sul lavoro;
  • creare un ambiente favorevole al cambiamento.

Per proteggere la salute mentale, l’OMS raccomanda ai governi e al mondo imprenditoriale e sindacale di:

  • formare i manager sulle problematiche della salute mentale per aiutarli a percepire il disagio emotivo dei loro subordinati e ad agire di conseguenza; sviluppare capacità relazionali come la comunicazione aperta e l’ascolto attivo; aumentare la comprensione di come i fattori di stress sul posto di lavoro influiscono sulla salute mentale e di come possono essere affrontati;
  • formare i lavoratori affinché siano più consapevoli e abbiano una migliore conoscenza della salute mentale e affinché le persone con problemi di salute mentale sul lavoro siano meno stigmatizzate;
  • fornire strumenti alle persone per insegnare loro come gestire lo stress e ridurre i sintomi quando si verificano problemi di salute mentale, compresi interventi psicosociali e opportunità di attività fisica nel tempo libero.


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