17

Apr

Intervista all’onorevole Walter Rizzetto. “Ragazzi più consapevoli con la testimonianza nelle scuole sulla sicurezza sul lavoro”

“Attraverso la testimonianza miriamo a far crescere nei ragazzi una maggiore consapevolezza dei rischi per la sicurezza sul lavoro”
Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale n. 52 del 4 marzo 2025, è entrata ufficialmente in vigore la Legge 17 febbraio 2025, n. 21, che introduce un’importante modifica all’articolo 3 della legge 20 agosto 2019, n. 92. Questa novità normativa riguarda l’inserimento delle conoscenze di base in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro all’interno dei programmi di Educazione civica nelle scuole italiane. Walter Rizzetto (Gruppo Fratelli d’Italia) ne è stato il primo firmatario.

On. Rizzetto, a lei il merito, con questa legge, di aver definito un quadro generale che rappresenta indubbiamente un tratto di civiltà. Come si mette a terra questa legge?
Il coinvolgimento dei giovani è indispensabile per diffondere la cultura della sicurezza sul lavoro, quale strada maestra che consente di prevenire le morti sul lavoro. Con l’approvazione definitiva della mia proposta di legge, che introduce le conoscenze di base sulla sicurezza degli ambienti di lavoro nell’ambito dell’insegnamento dell’educazione civica, oggi abbiamo nel nostro ordinamento la legge n. 21 del 17 febbraio 2025, grazie alla quale i principi e le regole in materia di salute e sicurezza entrano nelle scuole di ogni ordine e grado. Uno degli aspetti più importanti e concreti di questa legge, che va evidenziato, è la previsione del ricorso alle testimonianze di vittime di infortuni o malattie professionali sul lavoro, ai fini dell’educazione alla sicurezza.

Secondo lei quali aspetti della Sicurezza sul lavoro dovrebbero essere messi in evidenza per far arrivare un messaggio chiaro agli studenti?
Credo innanzitutto che i ragazzi debbano comprendere che nel garantire sicurezza sul lavoro tutti i soggetti coinvolti, dal datore al lavoratore, seppure a diversi livelli, devono avere un ruolo attivo e responsabile. Bisogna trasmettere l’importanza della legalità e del rispetto delle regole per evitare incidenti sul lavoro e prevenire problemi di salute a lungo termine. Far capire che un ambiente sicuro contribuisce a una vita migliore, per tutta la collettività.

Le prime battute di attuazione saranno fondamentali per tracciare un percorso. C’è il rischio che tutto diventi banale burocrazia. Come si può evitare?
Non temo un rischio di questo genere, ma ritengo che debba essere maggiormente valorizzata l’educazione civica che richiede indubbiamente una preparazione multidisciplinare da parte degli insegnanti, poiché intreccia diverse aree del sapere. È evidente che la sicurezza sul lavoro si lega con le aree fondamentali di competenza di un insegnante di educazione civica, poiché siamo nell’ambito dei diritti fondamentali, della responsabilità civile e sociale, della legalità e del rispetto delle norme.

 Inserire le ore di Sicurezza sul lavoro in Educazione civica è comunque un risultato. La testimonianza dei diretti protagonisti come può accompagnarne l’attuazione?

Ho voluto fortemente l’inserimento dell’istituto della testimonianza quale “strumento” per educare alla sicurezza sul lavoro. L’obiettivo è chiaramente quello di far acquisire agli studenti concreta consapevolezza dei rischi esistenti, qualora vengano violate le prescrizioni in materia di sicurezza, attraverso la narrazione delle esperienze di coloro che hanno vissuto in modo diretto le conseguenze di un incidente sul lavoro o dei familiari di chi è stato travolto da tali eventi.

 È prevista una valutazione dopo un primo giro di boa? Pensate che dovranno essere prodotti dei provvedimenti di indirizzo?

Come per tutte le leggi, ne verrà sicuramente monitorata l’attuazione per valutare l’efficacia delle misure introdotte. Il fine è proprio quello di intervenire con eventuali iniziative normative correttive o di indirizzo.

C’è speranza che le ore indicate possano essere ampliate? 

Intanto è importante aver fatto introdurre l’educazione alla sicurezza nei luoghi di lavoro nell’ambito dell’educazione civica. Un aumento delle ore scolastiche è teoricamente possibile, ma vanno comunque svolte serie valutazioni sia organizzative che pedagogiche.