27

Set

Igienisti industriali

Tra gli appuntamenti di Ambiente Lavoro 2024 ce ne sarà uno dedicato all’igiene industriale. Gli Igienisti industriali si occupano, tra l’altro, dei rischi nell’industria farmaceutica. È di questo che si parlerà a novembre.

Recentemente è stata istituita all’interno Dipartimento di prevenzione dell’Asl di Bari l’Unità di Igiene industriale, che fa capo al Coordinamento Spesal (il Servizio prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro), unica in Puglia e tra le poche in Italia. L’Unità sarà specificatamente focalizzata ai fattori di rischio di natura chimica, fisica e biologica che derivano dalle attività produttive e che possono incidere negativamente sulla salute ed il benessere sia dei lavoratori che dell’intera popolazione. In poche parole, con l’attivazione di questa unità la parola prevenzione diventa un po’ più concreta.
Dal 6 settembre l’unità operativa ha avviato i primi corsi di formazione indirizzati alla preparazione e specializzazione di medici e tecnici della prevenzione, con lo scopo di approfondire gli aspetti pratici relativi alla valutazione del rischio, fornendo strumenti operativi utili ad affrontare le indagini, gli accertamenti tecnici e i numerosi protocolli di rilevamento che permettono di quantificare i fattori di rischio applicabili a questa affascinante quanto delicata materia.

In Italia l’impiego dell’Igienista industriale non è ancora previsto nelle procedure istituite dalle norme che riguardano la Sicurezza sul lavoro. Non è così negli altri paesi, soprattutto in Usa e in Uk, dove l’Igienista industriale ha più prerogative e maggiori responsabilità. Qui da noi è presente solamente tra i consulenti che possono essere interpellati, per gli agenti fisici, chimici e biologici, da professionisti come il medico competente o altri, fino alla stessa autorità giudiziaria. Un solo passaggio normativo, presente nel decreto 81, prevede comunque la presenza degli Igienisti industriali nella Commissione consultiva nazionale per i rischi fisici, chimici e biologici.

Per diffondere una Cultura della Prevenzione nei luoghi di vita, di lavoro e per l’ambiente c’è da cinquant’anni AIDII, l’associazione degli igienisti industriali e per l’ambiente, di cui è Segretario Gianandrea Maria Gino. AIDII è impegnata a: integrare, approfondire e sviluppare lo studio dei fattori di nuovi rischi emergenti, seguendo i cambiamenti e le innovazioni del mondo del lavoro; predisporre manuali, pubblicazioni scientifiche, rapporti tecnici, oltre a materiale di approfondimento, di divulgazione della Disciplina e delle tematiche studiate, e favorirne la diffusione nelle sedi accademiche, scientifiche, culturali, così come attraverso sito e canali social.

Il 20 novembre l’AIDII terrà un seminario dal titolo “Il punto di vista degli Igienisti Industriali: vecchie e nuove sfide per la valutazione del rischio chimico occupazionale”. Obiettivo del seminario è quello di discutere le sfide che l’igienista industriale deve affrontare nella valutazione di scenari complessi anche alla luce delle più recenti novità normative: Direttiva (UE) 2022/431 valutare il rischio chimico occupazionale per gli agenti chimici tossici per la riproduzione che si aggiungono ai cancerogeni e mutageni. Di imminente recepimento nel Testo Unico Salute e Sicurezza sul Lavoro (81/2008); Direttiva (UE) 2023/2668, valutare il rischio per l’esposizione ad amianto con particolare riferimento ai nuovi valori limite e agli standard tecnici e metodologici. E ancora, verranno esaminate le strategie da affrontare per conseguire una valutazione del rischio chimico nel settore chimico-farmaceutico che risultino scientificamente, tecnicamente e normativamente solide ed appropriate in un settore che richiede particolari competenze.
Il settore chimico-farmaceutico è una sorta di “luogo elettivo” per gli Igienisti industriali perché qui, proprio per l’impatto diretto sugli addetti, il processo produttivo è ad alto rischio. Ed è di questo che si parlerà nel workshop di Ambiente Lavoro 2024.